venerdì 11 novembre 2011

La vita

Trovo, anzi mi mandano due ragionamenti sulla situazione europea attuale, con cui mi trovo d'accordo. Questo della guerra e della pace, di quello che può fare ciascuno di noi è stato sempre uno dei temi principali della mia vita fin da quando sotto il fascismo e all'inizio della guerra frequentavo Adolfo Tino, un giovane capo del partito d'azione a Milano, Alessandro Casati e Benedetto Croce, a parte che mio padre era ovviamente sulla stessa linea. E con i miei giovani amici antifascisti del liceo Parini sentivamo più o meno le stesse cose che vengono dette qua e qua. Conobbi poi in Svizzera Luciano Bolis nel gennaio del '44, e lessi i primi scritti di Altiero Spinelli. Sono rimasto tutta la vita amico di Luciano Bolis che preso dai nazi-fascisti fu torturato e scampò miracolosamente la morte e ci ha lasciato quel documento nobile e coraggioso che si intitola "Il mio granello di sabbia", che fu stampato subito dopo la guerra de Einaudi e a me lo fece leggere, appena arrivai a Firenze nei primi anni del '46, Raffaele Ciampini studioso di Tommaseo e anche lui della stessa matrice antifascista. Di Altiero Spinelli anche sono stato ammiratore e collaboratore, considero oltre agli scritti politici di Altiero Spinelli la sua autobiografia  "Come ho tentato di diventare saggio",  uno dei libri formativi del nostro tempo. Molto bello anche il piccolo libro di ricordi della moglie Ursula Spinelli Hirschmann.